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Trento, 8 marzo 2012
SARDAGNA: Niente divieto per i camion
Pacher risponde a Bombarda: pochi passaggi, limite inutile
da l’Adige di giovedì 8 marzo 2012

No all’imposizione di un limite di velocità pari a 50 chilometri orari lungo la strada extraurbana che dal bivio di Montevideo sale a Sardagna. È quanto contenuto nella risposta dell’assessore ai trasporti Alberto Pacher all’interrogazione posta dal consigliere «verde» Roberto Bombarda.

«Dalle rilevazioni condotte sul percorso viario in questione tra il 26 gennaio ed il 13 febbraio appena trascorsi – motiva Pacher - emerge che la velocità media rilevata in un tratto piuttosto scorrevole si attesta sui 60 chilometri orari». Mentre la velocità massima raggiunta non supera i 90. Valori, a detta dell’assessore, «ragionevolmente consoni al segmento stradale di riferimento». Sempre all’interno del medesimo periodo di rilevazione sono stati acquisiti dati in merito al numero complessivo di autoveicoli in transito con lunghezza superiore a 12 metri e mezzo. Si tratta in totale di 27 mezzi di cui solo 7 classificabili come autotreni: ciò si traduce in una media giornaliera di quasi 2 automezzi al giorno.

«Durante il monitoraggio – prosegue Pacher - non sono stati rilevati episodi di interruzione del traffico a causa di problematiche legate alle dimensioni del veicolo: l’invito è quello a procedere con tutte le cautele del caso, come peraltro avviene lungo numerose strade montane della nostra provincia». Quindi «no» alla chiusura delle strada provinciale 85 del Monte Bondone al traffico pesante, così come non appare necessario modificare la segnaletica presso il bivio di Montevideo come, invece, suggerito dal consigliere Bombarda. Discorso analogo per le percorrenze motociclistiche: «Non esistono – afferma Pacher - motivi di carattere infrastrutturale che supportino una tale decisione». Senza contare che la stessa circoscrizione di Sardagna si esprime riguardo agli argomenti sollevati nell’interrogazione di Bombarda richiedendo unicamente una maggior presenza delle forze dell’ordine nel periodo estivo, in qualità di deterrente e contrasto di possibili eccessi di velocità dei motociclisti.

In ultima analisi, l’esigenza sollevata da Bombarda riguardo il tracciamento della linea di mezzeria: «In parecchie strade di montagna - conclude Pacher - si evita la separazione dei sensi di marcia attraverso la segnaletica orizzontale proprio perché frequentemente la larghezza della carreggiata stradale non è sufficiente, soprattutto in certi tratti, a garantire il contenimento della sagoma del veicolo impegnato in una data corsia di marcia». Il quale, spesso, sconfina il quella opposta: pare abbia poco senso quindi creare una linea di separazione.

 

     

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